Giro delle malghe sul Monte Baldo

Nel Parco Naturale del Monte Baldo 

tra malghe e trincee della Grande Guerra

47 km 1600m disl+

 

 

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Il Percorso
Consigli 
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Il Monte Baldo 

Il Monte Baldo è una catena montuosa a cavallo delle province di Trento e di Verona.  Delimitato ad est Valle dell’Adige, a ovest dal Lago di Garda,  è un’area di caratteristiche davvero uniche. Conosciuto a livello mondiale per le sue specificità botaniche si è guadagnato il nome di Hortus Europae. Già dal XVI secoli quando i primi botanici ne scoprirono le unicità.

Basti pensare che il Monte Baldo  rappresenta solo lo 0,2% dell’intero territorio alpino sia concentra il 43% dell’intera flora alpina. E il 60% delle specie di orchidee spontanee oggi conosciute. Specificità che ha profonde radici geologiche.  Nel corso dell’ultima glaciazione infatti,  il Monte Baldo fu risparmiato dai ghiacci. Fu così si che le specie botaniche allora presenti migrarono verso le sue cime sopravvivendo fino ai giorni nostri.

Oggi il Monte Baldo, grazie anche all’influenza termica del Lago di Garda raccoglie in sé un ambiente che spazia dalla flora mediterranea fino a quella tipicamente alpina.

In botanica il termine Baldensis è divenuto sinonimo di eccezionale particolarità.  Considerando il fatto che in questa catena montuosa sono presenti tre endemismi stretti che non hanno equivalenti a livello globale.  Stiamo parlando del ranuncolo di Kerner (Callianthemum kerneranum), il Velo da sposa del Garda (Gypsophila papillosa Portala Brassica repanda sub. Baldensis scoperta nel 2004 da Alessio Bertolli e Filippo Prosser, botanici del Museo Civico di Rovereto.

Dal punto di vosta storico il Monte Baldo fu abitato già dai tempi del Neolitico, con un vero e proprio percorso che lo attraversava in alta quota,  fu stabilmente abitati dalle popolazioni retiche, in epoca romana e longobarda. Da sempre il Baldo fu terra di frontiera, in epoca romana, durante la Repubblica Serenissima di Venezia e fino agli anni della Grande Guerra che segnò profondamente le terre alte di questa catena.

 



 

Il Percorso 

L’andata

Terra di casa il Monte Baldo, qui ci sono nato e cresciuto. Tra questi boschi e montagne mi sono mosso per anni a piedi o in bicicletta, in lungo e in largo. E il Giro delle Malghe è uno dei miei percorsi preferiti in bici. Fare cicloturismo su questa catena regala molteplici soddisfazioni per la grande varietà di percorsi che il Monte Baldo offre.

Il Giro delle malghe del Monte Baldo l’ho pedalato in sella alla mia gravel di casa Surly nei giorni dell’estate novembrina di San Martino. Il percorso parte da Passo San Valentino (1313m slm) nel Comune di Brentonico dove, seguendo la Strada Graziani mi immergo all’interno del Parco Naturale Locale del Monte Baldo. In prossimità del rifugio Fos-ce abbandono  l’asfalto per addentrarmi su comoda sterrata nella Piana di Bes dove, con un ultimo tratto di portage, raggiungo quota 1615m del rifugio Graziani.

Da qui, con un alternarsi di asfalto e sterrate raggiungo Pra Alpesina (1518m) , dove il confine tra Trentino e Veneto segue un percorso particolare che ritroverò spesso nel corso della giornata. Anche qui decido di evitare il tratto asfaltato della strada Graziani per una forestale che con un ultimo strappo in salita (anche qui con bici in spalla) mi riporta sulla strada (alla quota più alta dell’intero percorso 1620m). La picchiata verso Novezzina a quota 1235m mi proietta esattamente a  metà del percorso del Giro delle Malghe del Monte Baldo.

Il rientro

Costeggiando l’orto botanico e l’osservatorio astronomico abbandono ancora la strada asfaltata per inoltrarmi nelle faggete coloratissime. Obiettivo il Passo del Cerbiolo a quota 1370m, distante circa 2,5km. Attenzione non fatevi ingannare dalle altitudini perché questo tratto presenta due brevi strappi in salita davvero impegnativi per pendenze e fondo.

Arrivato al Passo lo sguardo spazia a nord sul versante trentino del Monte Baldo e a sud apre la vista ai declivi veneti verso la Pianura Padana. Qui, a poche decine di metri dal sentiero, è ancora possibile ammirare gli antichi cippi di confine posti nel XVIII secolo per delimitare il confine tra la Repubblica Serenissima di Venezia e l’Impero Asburgico dell’Austria.

Rientrato nel versante Trentino il percorso delGiro delle Malghe del Monte Baldo, seguendo comode strade forestali,  attraversa le antiche malghe del Comune di Avio: in particolare malga Lavacchio (dove potete trovare un bivacco sempre aperto) e Malga Trattesoli.  Una comoda discesa mi conduce prima al Pian delle Ceneri (1000m) e poi alla chiesetta della Madonna della Neve. Qui potete rifocillarvi presso l’Hotel Alpino o il rifugio Monte Baldo a poche centinaia di metri fuori del nostro percorso.

Il mio Giro delle Malghe del Monte Baldo ora si tuffa lungo un bel single track con guado su torrente. Questo è il tratto più tecnico dell’intero percorso. Seguito da un’impegnativa sterrata che in pochi chilometri ci conduce verso il Passo Pozza della Cola (1289m).  Tratto durissimo, che mi regala però splendidi panorami sulle sottostanti gole dell’Aviana che si aprono sulla Valle dell’Adige. Raggiunto il Passo termina la parte sterrata del Giro delle Malghe del Monte Bado. Continuo in discesa verso il bivio della diga di Pra de la Stua (1041m) per gli ultimi 4 km di salita lungo la strada provinciale per il rientro a Passo San Valentino.

 


 


 

Consigli 
  • Percorso 50% su strade sterrate, con alcuni punti tecnici e tratti di portage causa pendenze e fondo sconnesso
  • Adatto a chi con la gravel ha ottime capacità di guida e buon preparazione tecnica. Molto divertente anche in mtb ed e-bike
  • Percorribile con tranquillità da fine maggio fino alle prime giornate di novembre.
  • diverse strutture presenti lungo il percorso  durante la stagione estiva, da controllare se aperte nel fuori stagione

 

 



 

 

Scarica QUI la traccia del percorso